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Bio-Filmografia

Biografia

Nato a Roma il 29 Maggio del 1938 in un'officina dove suo padre costruiva truke e macchine da presa speciali, Alberto Grifi è considerato tra i primissimi autori di quello che fu chiamato "cinema sperimentale italiano". Pittore, regista, cameraman, fonico, attore, fotografo pubblicitario di aereoplani, autore di dispositivi video-cinematografici come il "vidigrafo" che nel '72 servì per trascrivere su pellicola "Anna" , primo film videoregistrato in Italia, in co-regìa con Massimo Sarchielli, divenuto un cult movie della cultura alternativa post sessantottesca. Presentato poi al Festival di Berlino e alla Biennale di Venezia nel '75; a Cannes nel '76.

Nel 2003 Alberto Grifi inizia la sua collaborazione con Interact spa, la new media agency romana che segnerà gli ultimi anni della sua vita.

Nel 2004, in occasione della 61ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, Alberto Grifi partecipa al progetto Storia segreta del cinema italiano, all'interno della retrospettiva Underground Italia. Anche nel cinema esistono due storie: la storia ufficiale, quella che ci viene insegnata, e una storia segreta, considerata a torto "minore", quella dove si trovano le vere cause degli avvenimenti. Il Settore Cinema della Biennale di Venezia ha aperto, con il sostegno della Fondazione Prada e dei più prestigiosi partner istituzionali, un cantiere per il recupero, il restauro e la riscoperta sistematica del cinema italiano dimenticato, invisibile, sconosciuto o misconosciuto: una Storia Segreta del Cinema Italiano. La retrospettiva della Mostra 2004 costituisce dunque solo l'inizio di un processo di studio e riproposta, che si è articolato attraverso un calendario di Attività permanenti nell'arco di un quadriennio, approfondendo e diversificando le scoperte.

La Storia Segreta del Cinema Italiano ha recuperato per la 61ª Mostra anche una parte del lavoro di 'salvataggio' dell'underground italiano degli anni '60: la prima fase ha previsto, infatti, il restauro di film di Baruchello, Grifi e Scavolini. Verifica incerta e Transfert per camera verso Virulentia le due opere di Grifi restaurate e proiettate all'interno della retrospettiva.

In occasione del festival, insieme a Sandro Costa, amministratore di Interact Spa, Alberto Grifi presenta ufficialmente il progetto della lavanastri e del laboratorio di recupero della memoria audiovisiva a cui avevano lavorato entrambi. In sala viene anche proiettato, fuori programma, il documentario
Le macchine di Grifi realizzato sempre in collaborazione con Interact.

Tra i progetti e le attività svolte insieme ad Interact, oltre alla realizzazione della macchina lavanastri ricordiamo il completamento nel 2007 del film Autoritratto Auschwitz/L'occhio è per così dire l'evoluzione biologica di una lacrima, del film In viaggio con Patrizia, entrambi risalenti agli anni Sessanta e la programmazione del lavoro per il completamento/rielaborazione di altri due film, Michele alla ricerca della felicità e Dinni e la normalina.

Il progetto della lavanastri e del recupero della memoria audiovisiva in generale, prevedeva come fase successiva l'organizzazione di corsi di formazione sulla rigenerazione dei nastri (curati da Alberto) e il restauro dei film in video dello stesso Grifi (Parco Lambro, Anna, etc.).

Nel 2006, per volontà dello stesso regista, nasce l'Associazione culturale Alberto Grifi con l'obiettivo di tutelare, conservare, promuovere il patrimonio artistico dello stesso Alberto.

Il 22 aprile 2007, dopo una lunga malattia, Alberto Grifi muore a Roma. Nel corso dello stesso anno si moltiplicano gli attestati di partecipazione e affetto alla sua memoria. Eventi, rassegne, omaggi. In particolare ricordiamo la presenza alla 64ª Mostra del Cinema di Venezia del film Autoritratto Auschwitz/L'occhio è per così dire l'evoluzione biologica di una lacrima, l'ultimo lavoro completato da Alberto prima della sua scomparsa e la partecipazione alla Festa del Cinema di Roma con il film In viaggio con Patrizia, completato da Interact seguendo fedelmente le note di regia e montaggio di Alberto.

L'Associazione culturale Alberto Grifi, che ha tra i suoi soci fondatori Ivan, figlio di Alberto Grifi e Sandro Costa come Presidente, rappresenta oggi il riferimento ufficiale per tutte le iniziative legate al nome e all'opera dell'artista romano.