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  • Ma chi è questo Grifi di Cristina Mazza e Giordana Meyer

    Intervista fiume di Alberto Grifi (1938-2007), filmaker molto attivo nella sperimentazione dei linguaggi, geniale cine-inventore tra gli anni '60 e '80, nonostante le numerose censure dalla tv di stato e dal circuito cinematografico commerciale, ha nonostante tutto, influito su qualche generazione di filmaker e cinefili. Nel documentario racconta le sue origini e le sue prime esperienze che attraversano la storia italiana contemporanea e gli avvenimenti più importanti della nostra società: l'infanzia durante il fascismo, la fortuna di appartenere a una famiglia di artigiani del cinema dalla quale eredita la passione e la creatività, la scoperta dell'importanza del lavoro cinematografico autonomo e lontano dall'industria del cinema, gli anni '70 e della contestazione giovanile affiancati dell'estrema sperimentazione di nuovi linguaggi, la militanza politica, la continua lotta straordinaria ma necessaria per conservare il proprio territorio di libertà.
    QUESTO DOCUMENTARIO È STATO REALIZZATO CON: sequenze tratte dai film di Alberto Grifi : "L'occhio è per così dire l'evoluzione biologica di una lacrima" (1965/67) "Autoritratto Auschwitz" (1967) "Il grande freddo" (1971) "Presentazione di Transfert per kamera" (1975) "Transfert per kamera" (1967) "La verifica incerta" (1965) coregia Gianfranco Baruchello "Anna" (1973) coregia Massimo Sarchielli "Il manicomio" (1977/1983) "Il festiaval del proletariato giovanile al Parco Lambro" (1976) "Michele alla ricerca della felicità" (1978) "Leoncavallo... i giorni dello sgombero" (1994) coregia Paola Pannicelli e Collettivo Video Leoncavallo oltre a Immagini tratte dall'Archivio del collettivo Video CS Leoncavallo "Le macchine di Grifi" di Alessandro Barbadoro
    DURATA: 27 minuti ANNO: 1998 REALIZZATO DA: Cristina Mazza e Giordana Meyer RIPRESE: Cristina Mazza, Emiliano Battista MONTAGGIO: Giordana Meyer
  • Da Alberto Grifi a Blob di Maraboshi

    Questo documentario intende dare attraverso voci - che a diverso titolo hanno avuto e continuano ad avere un ruolo importante del mondo della comunicazione -- una traccia di ciò che è stata la sperimentazione filmica degli anni 60/70 italiani. Alberto Grifi e la sua vita movimentata e piena di voglia di capire e di sperimentare mi è sembrata una strada maestra per cercare di coniugare e correlare vari modi di intendere il mondo della comunicazione filmica nei suoi aspetti meno palesati e più interessanti soprattutto sotto l'aspetto della stretta relazione con l'azione politica derivata da esso. Inoltre lo stretto rapporto con "BLOB" che nasce anche dalle continue citazioni di Enrico Ghezzi della "Verifica Incerta" come elemento primigenio e fondante della ormai famosa destrutturazione e ricomposizione che ha dato origine al programma televisivo più interessante degli ultimi decenni, sia per la sua azione politica che per lo stupore e divisione che crea nelle classi sociali a vari livelli. ( nel corso del documentario Sanguineti parla dello strutturalismo ed inoltre dell'importanza che Brecht riteneva fondamentale, di dividere e non di unire i giudizi sulle sue opere).
    Maraboshi Da Alberto Grifi a Blob Italia - 2004 - 42'
  • Autobiografia di una casa di Alice Guareschi

    Come seguendo le linee di una strana geometria, l'incontro con il cineasta Alberto Grifi e, nel suo racconto, con Giordano Falzoni, pittore e poeta post-surrealista nonché protagonista e complice di svariati suoi film, che per caso l'autrice ha scoperto aver avuto per anni come vicino di pianerottolo, senza sapere chi fosse. Il video Autobiografia di una casa di Alice Guareschi nasce dalla lettura di un quotidiano che pubblica una pagina dedicata a Giordano Falzoni, artista surrealista, nonché attore e intellettuale a tutto tondo, in occasione della sua scomparsa. Senza averlo conosciuto in vita, Alice scopre che quella persona e il suo mondo abitavano sul suo stesso pianerottolo. Parte da questa curiosa coincidenza un viaggio alla ricerca delle tracce di Giordano Falzoni, realizzato con la complicità di un altro sguardo libero del cinema italiano come Alberto Grifi che proprio a Falzoni aveva dedicato un suo film (Il grande freddo). Lontano da qualunque desiderio di ricostruzione filologica, questo lavoro parla di relazioni e reazioni a catena. Un percorso che prende origine da un territorio ignoto eppure vicinissimo che progressivamente entra a far parte del proprio immaginario
    (Emanuela De Cecco).
    video 50' colore, 2002
  • Conversazioni con Grifi su Anna di Stefania Rossi

    Girato nel '72 in co-regia con Massimo Sarchielli, con il primo videoregistratore portatile "open reel" da un quarto di pollice arrivato in italia. Tenne il cartellone al Filmstudio di Roma per qualche mese... Conversazioni con Grifi su Anna è stato realizzato nel 2005 da Stefania Rossi con il contributo tecnico di Lorenzo Micheli Gigotti.
  • Sei Carciofi

    Lettera di A. G. dal carcere